I sitelink sono delle estensioni che possono essere aggiunte a livello di campagna e a livello di gruppi agli annunci sulla rete di ricerca. Inserirli sembra una pratica innocua quindi, il più delle volte, li si inserisce di default nella creazione di una campagna. In effetti è una buona prassi inserire dei sitelink negli annunci.
I vantaggi delle estensioni sitelink AdWords
Come è possibile apprezzare nell’immagine, le estensioni sitelink permettono di ampliare lo spazio a disposizione negli annunci della rete di ricerca: ampliare lo spazio?! ma questa è davvero una preziosità quando si ha a che fare con un pugno di caratteri limitati.
Quella che abbiamo riportato nell’immagine sopra è la versione più estesa in cui i sitelink AdWords possono comparire. In questo tipo di visualizzazione oltre al titolo del sitelink è anche disponibile un descrittore: il risultato è del tutto simile a una visualizzazione in organico quando il sito è ben mappato e posizionato, vediamo l’esempio di un sito che è sicuramente il più autorevole del proprio settore.
In pratica, si propone un abstract delle sezioni del sito fornendo informazioni aggiuntive su cosa ci troveremo dentro una volta fatto clic.
Non essere pigro, compila anche i campi facoltativi dei sitelink…
Per poter visualizzare i sitelink estesi è necessario compilare tutti i campi richiesti all’interno del pannello di AdWords, anche quando è indicato che il campo è facoltativo.
È da tener presente che la visualizzazione dei sitelink con la descrizione esplosa è offerta solo quando l’annuncio compare in prima posizione. Diversamente, i sitelink compariranno come semplici righe, con colore e sottolineatura tipici dei link, senza alcuna descrizione.
A breve pubblicheremo un articolo su come non utilizzare i sitelink, su quali pagine è meglio puntare e sulle tendenze che i grandi inserzionisti stanno seguendo nell’uso di questa estensione semplice da implementare ma che tante soddisfazioni e gioie sa portare ai nostri CTR.
Aggiornamento 07/10/2015 – Ecco una best practice nell’uso dei sitelink: il caso di TripAdvisor, leggi l’articolo.